Comincia con una lettera aperta “FAKE d.o.c. dominazione di origine (in)controllata“, il dibattito promosso da Teresa Diomede – CEO di Racemus, azienda pugliese di produzione e esportazione ortofrutticola, tenutosi venerdì scorso (21 settembre 2018) a Conversano (Ba).
L’imprenditrice pugliese entra immediatamente nel tema e apre la serata consegnando ai convenuti dubbi, paure e incertezze da produttrice, esportatrice, imprenditrice e, perché no, anche da mamma. Nella lettera Teresa fa appello alla scienza, al giornalismo, ad esperti di demistificazione di false notizie per cercare di fare chiarezza sulla questione fake news che, per quanto riguarda l’agroalimentare, sempre più spesso conquistano l’interesse dei lettori. L’imprenditrice si chiede come comprendere meglio il fenomeno per difendersi da informazioni fasulle che con leggerezza viaggiano per il globo attraverso il web, l’etere e il digitale terrestre per avere poi ricadute reali e purtroppo alle volte anche devastanti su interi settori produttivi locali.
Dalla serata è emerso il seguente quadro
Le false notizie sono sempre esistite, oggi però siamo quotidianamente immersi in un flusso senza fine di notizie ed informazioni provenienti da siti e portali che non sono sempre garanzia di eticità. Per lo stesso motivo per cui durante un’alluvione è proprio l’acqua potabile a mancare così oggi, in questo continuo ed ininterrotto flusso di notizie, siamo chiamati ad uno sforzo maggiore per separare la verità sostanziale dei fatti, la cronaca pura dagli allarmismi, dalle mistificazioni, dalle fake news impacchettate appositamente per spostare consenso, opinioni, voti e denaro.
L’essere umano è fallace e anche giornalisti ed esperti possono sbagliare, ma c’è sicuramente una linea di separazione tra l’errore commesso in buona fede e l’errore commesso in cattiva fede. Il sociologo Zygmunt Bauman è stato il primo a denominare la società in cui viviamo “Società liquida“. Le fake news sono proprio uno degli effetti di questa liquidità, di questo liquefarsi delle certezze, della trasformazione dei consumatori in produttori di contenuti ed informazioni, del frantumarsi dei punti di riferimento, così come è avvenuto per l’autorevolezza ad esempio dello scienziato, del medico, dell’intellettuale, del giornalista.
Cosa fare quindi per non cadere in errore?
La ricetta sembra semplice; affidarsi a testate che siano garanzia di professionalità, riscoprire ed applicare il metodo scientifico, allenarsi nello sviluppare senso critico, approfondire, andare oltre i titoli, confrontare più versioni.
Il settore dell’ortofrutta, da sempre considerato la cenerentola delle produzioni, per non soccombere e allo stesso tempo per non subire una narrazione dettata da “non addetti ai lavori” è chiamato a promuoversi, a mostrarsi per quello che è senza paure. Attraverso i mezzi di comunicazione è davvero possibile fare rete con professionisti dell’informazione e della comunicazione per provare a descrivere un’altra storia. L’intero comparto può e deve raccontarsi con trasparenza, narrare la fatica e la cura con cui le aziende agricole si adoperano quotidianamente per ottenere un prodotto di qualità, buono e sicuro.
Ogni due anni Racemus organizza una serata di gala dedicata all’approfondimento di tematiche legate all’agroalimentare, due anni fa le porte dell’azienda si erano aperte per ragionare su:“Diversamente Bio – Storie vere di Discriminazione nel Food”. Quest’anno sul palco ci sono: Piero Ricci – presidente dell’ordine dei Giornalisti della Puglia, Rossella Gigli – direttrice dell’edizione italiana di FreshPlaza, Noemi Jane Urso – editor del portale di debunking BUTAC-Bufale un tanto al chilo, Silvano Fuso del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) e Michele Cignarale – inventore di TboxChain, sistema in via di brevetto capace di geolocalizzare gli utenti che effettuano recensioni sul web. Il sistema si avvale della tecnologia blockchain. I diversi relatori erano coordinati da Nick Difino, food performer. L’intervento ironico di Vittorio Lattanzi, redattore di lercio.it ha concluso la serata con un sorriso.
Autore: Teresa Manuzzi
Foto: Martina Ferrara
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