Seguire nuove direzioni per percorrere nuove strade

Viticoltura da tavola: realtà complessa e in continuo mutamento. Sul magazine l'intervista a Oscar Salgado e tanto altro.

da Redazione uvadatavola.com
Oscar Salgado viticoltura

Nei nostri tanti punti di distribuzione  – tra qualche giorno – potrai sfogliare il nuovo numero di “Uva da Tavola – Magazine” (il bimestrale sulla viticoltura da tavola) fresco di stampa. Da oggi, però, puoi dare una sbirciatina in anteprima alla rivista specializzata sulla viticoltura da tavola cliccando qui.

 

Di seguito ecco l’editoriale che apre il prossimo numero.

Lo abbiamo visto in questi ultimi anni in modo più chiaro che in passato: viviamo in una realtà complessa e in continuo mutamento. Scelte che oggi possono risultare corrette non è detto che lo siano anche domani.

Rendersi conto che siamo in un sistema dinamico e articolato rappresenta il primo passo da compiere per abbracciare il cambiamento ed evolvere anche noi assieme al sistema nel quale siamo immersi.

Le dinamiche fin qui descritte possiamo benissimo osservarle nel settore della viticoltura da tavola italiano. Il grande fermento portato negli anni passati dall’innovazione varietale – soprattutto di oltreoceano – ha sbaragliato e confuso non poco le idee ai produttori, abituati da decenni a prendersi cura di uve con seme, frutto di antiche selezioni.

C’è chi ha abbracciato il cambiamento e chi si è opposto, non considerando che questa variabile ha avuto ripercussioni sull’intero sistema. Dalla produzione alla commercializzazione il comparto italiano si è trovato a dover fare nuove scelte in un panorama mutato anche nei consumi.

Prestare attenzione ai cambiamenti, sbirciare cosa accade fuori dalla nostra azienda agricola, ascoltare analisi, riflessioni e suggerimenti degli “addetti ai lavori” con una visione internazionale non può che giovare al comparto nostrano. Perciò questo nuovo numero di “Uva da Tavola – magazine” si apre con l’ampia analisi dell’agronomo cileno di fama internazionale Oscar Salgado che ci offre una fotografia del comparto globale e diversi suggerimenti per poter riconquistare gli antichi fasti.

Eccone solo alcuni:

  • produrre dati e analisi,
  • unirsi in un’associazione di produttori,
  • investire nella ricerca sul post-raccolta,
  • produrre in funzione del mercato e non viceversa.

I suggerimenti che si susseguono riga dopo riga sono molteplici; l’agronomo “schiaffeggia” un po’ il settore italiano sperando che esso sviluppi maggiore consapevolezza delle proprie capacità.

La visione di Salgado è quella che il mondo ha del nostro comparto. La nostra speranza è che l’inchiostro prenda vita, che si prendano nuove direzioni per poter percorrere nuove strade.


Come tessere di un unico mosaico gli articoli successivi che compongono il giornale mostrano connessioni e dialogano con le riflessioni dell’agronomo cileno.

A guidarci tra i pochi dati disponibili delle produzioni italiane di uva (quelli del CSO) ci sarà la voce di Marcello Guidi, responsabile del mercato estero per Apofruit. Le speranze e i timori che in questo momento animano produttori ed esportatori italiani si fanno largo nelle pagine successive attraverso le interviste a tre esportatori italiani (Angelo Di Palma, Giovanni Grasso e Vito Valenzano).

Infine la Commissione Italiana Uva da Tavola: Salgado spiega quanto sia fondamentale unire il comparto produttivo e la CUT da un anno cerca – nonostante le enormi difficoltà – di rappresentare i produttori italiani sotto un unico ombrello.

Non ci resta che augurarvi buona lettura, clicca qui per sfogliare la rivista in anteprima. 

 

Autrice: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com

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