In questi giorni di calura intensa, la situazione della siccità in Puglia, specialmente nelle campagne tra Bari, Brindisi e Taranto, si sta aggravando notevolmente. In queste province, infatti, si stima una perdita di circa 107 milioni di metri cubi d’acqua dagli invasi. A farne le spese è soprattutto il territorio nei dintorni della città jonica, nei Comuni di Ginosa, Palagiano, Palagianello, Massafra e Castellaneta, nei cui areali si produce uva da tavola, uva da vino e agrumi, oltre al grano. Situazione ulteriormente complicata della rottura di una condotta del Pertusillo, che ha causato una riduzione della pressione idrica per diversi giorni in sette comuni tra le province di Taranto e Brindisi. Un incidente che – come riferito dall’Acquedotto pugliese – è stato provocato dall’operato non autorizzato di terzi che stavano utilizzando un escavatore nelle campagne di Grottaglie.
Critiche anche le parole delle associazioni di categoria
Ha lanciato l’allarme nei giorni scorsi Cia Due Mari rivolgendosi ai prefetti di Taranto e Matera, oltre ai presidenti delle regioni Puglia e Basilicata. “La provincia di Taranto sta affrontando una grave crisi idrica, con conseguenze preoccupanti per gli agricoltori locali e la produzione agricola”, hanno dichiarato dall’associazione di categoria.
Al centro della questione della siccità in Puglia rimane senza dubbio la diga di San Giuliano, con un volume invasato netto ad oggi pari a poco più di 22 milioni di metri cubi, quasi la metà dell’intera capacità.
Un calo drastico rispetto allo scorso anno in cui nello stesso giorno ne erano presenti quasi 70 milioni di metri cubi. La diga, per via degli accordi risalenti al 1958, è in gestione condivisa tra Puglia e Basilicata. “La prima però riceve una quantità d’acqua ben al di sotto degli accordi, mentre la seconda continua a beneficiare regolarmente delle risorse idriche”, ha puntualizzato la Cia regionale, che chiede urgentemente l’erogazione di almeno 800 litri al secondo verso la Puglia. Sempre a proposito della diga di San Giuliano, è stato registrato anche il crollo di una galleria, che inevitabilmente rallenterà i lavori di manutenzione nelle zone interessate.
Un problema sollevato anche in Consiglio Regionale della Puglia
Il caso è arrivato anche in Consiglio Regionale della Puglia, precisamente durante i lavori della IV Commissione, a cui ha partecipato anche la Coldiretti regionale, alla presenza dell’assessore all’Agricoltura, Donato Pentassuglia. Durante la riunione sono state sollevate alcune preocuppazioni riguardo alle difficoltà nel trasporto dell’acqua nelle campagne a causa dell’assenza di manutenzione dei pozzi, in particolare nelle campagne di Noci, Toritto e Palo del Colle. Resta ancora critico, invece, il problema siccità negli areali di Loconia, frazione di Canosa di Puglia. Dalle dichiarazioni sono emerse inoltre numerose critiche nei confronti delle precedenti amministrazioni sugli interventi necessari e la manutenzione.
Coldiretti Puglia – tramite le parole del presidente Alfonso Cavallo – ha sottolineato un ritardo di 23 anni nella gestione e nella programmazione della risorsa idrica. “Dall’invaso di San Giuliano in Basilicata dovrebbero essere erogati ogni giorno mille litri di acqua che spesso non arrivano proprio e la fornitura risulta a singhiozzo o non viene attivata proprio – ha continuato il presidente – nei campi si registra una siccità prolungata che si è manifestata già dall’inverno scorso ed è mancata una programmazione da parte del Consorzio di Bonifica”. La Coldiretti regionale ha chiesto inoltre l’istituzione di un tavolo regionale permanente che si occupi dell’emergenza idrica e della siccità in Puglia. “A causa delle reti colabrodo va perso un litro di acqua su due, uno spreco che non ci si può permettere”, hanno sottolineato dall’associazione di categoria.
Le ultime novità
La crisi idrica nel Tarantino, assicurano da Cia Castellaneta, sta molto lentamente tornando alla normalità, almeno nei territori di Palagianello, Palagiano e Massafra, i quali si forniscono dell’acqua proveniente dalla foce del fiume Tara. Forniture idriche in aumento, invece, nell’agro di Castellaneta e Ginosa, grazie all’afflusso di acqua rispettivamente dal fiume Sinni e dal fiume Bradano, entrambi in Basilicata.
La Puglia tra le regioni ad alto rischio idrico
La situazione pugliese potrebbe complicarsi ancora nei prossimi anni, vista la carenza di precipitazioni nei mesi invernali e primaverili. Non a caso è tra le regioni italiane ad alto rischio idrico, stando ai dati elaborati dalla Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti. Un problema che si ripercuote annualmente anche in Sicilia, in cui si sta registrando una delle annate peggiore degli ultimi cinquant’anni. La siccità, però, sta lasciando a secco anche l’agricoltura di altre regioni meridionali, come Calabria e Basilicata. Uno scenario non di certo roseo da ogni punto di vista per cui bisognerà velocemente correre ai ripari per non rischiare di perdere intere produzioni agricole nei mesi estivi.
Silvio Detoma
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