Uva al top nonostante cocciniglia e gelate

da Redazione uvadatavola.com

L’azienda agricola “Arte Uva” di Giuseppe Latino sorge in agro di Comiso (Rg) ed è costituita da 25 ettari, di cui 20 adibiti a uva da tavola e 5 predisposti per la coltivazione di orticole. Con il titolare dell’azienda riflettiamo sulla stagione ormai alle spalle.

Complessivamente quali varietà coltivate?
La nostra azienda produce diverse uve, precoci e tardive: Vittoria, Black Magic – sia sotto serra, che sotto telo – e Red globe. Inoltre, abbiamo anche qualche ettaro di varietà senza semi: vorremmo ampliare questo tipo di produzione ma al momento regna molta confusione a riguardo.

 

Cosa ne pensa di questa stagione 2021?
È stata un’annata molto particolare; abbiamo cominciato a raccogliere le prime quantità di prodotto già il 19 maggio (di solito la campagna ha inizio non prima del 25 maggio). A dire il vero grazie al clima favorevole, registrato a inizio campagna, credevamo che l’anticipo dovesse essere anche maggiore. Le condizioni climatiche tra aprile e maggio hanno però rallentato la maturazione delle uve. Alla fine tutto si è svolto a favore della qualità e della dolcezza del prodotto. Infatti l’uva, maturando più lentamente, ha avuto modo di guadagnare più °Brix.

 

 

Ma non è stato tutto rose e fiori…
Il problema principale è stato gestire la cocciniglia, senza alcun dubbio. Con il venir meno del clorpirifos metile siamo con le spalle al muro, speriamo di avere un po’ di tregua il prossimo anno con la confusione sessuale. In Sicilia cominciamo a coprire i vigneti già a metà dicembre, pertanto le neanidi che svernano nella corteccia della vite non muoiono a causa del freddo o delle gelate, ma vengono addirittura favorite.

A proposito di gelate, come è stato il clima?
Tra fine febbraio e i primi di marzo per ben due notti la colonnina di mercurio ha segnato 0 °C, fortunatamente però la nostra azienda non ha registrato danni. Le mie strutture sono predisposte per evitare questo tipo di inconvenienti, disponiamo anche di impianti anti-gelo che si sono attivati e hanno protetto le viti. Anche per le ondate di calore siamo stati fortunati: avendo cominciato a raccogliere già dal 19 maggio, le nostre piante avevano il 70% in meno di carico produttivo rispetto a molte altre. Ciò ha consentito alle mie viti di difendersi meglio, ma mi rendo conto che molti viticoltori hanno avuto diversi problemi.

Tiriamo le somme sulla stagione 2021.
Tutto sommato è stata una buona annata. All’inizio siamo riusciti a spuntare prezzi ottimi, che però sono calati vertiginosamente a metà stagione. I risultati migliori li abbiamo ottenuti vendendo le varietà coltivate sotto telo. La finestra di mercato delle produzioni anticipate si riduce sempre più e produrre uve con questo tipo di posizionamento sta diventando molto complesso. Quello che mi auguro è che noi produttori possiamo lavorare con più tranquillità, senza l’ansia delle quotazioni ballerine. Ad ogni modo la mia azienda ora è già all’opera con la raccolta delle varietà tardive, abbiamo cominciato i primi stacchi della varietà Italia appena qualche giorno prima di ferragosto.

Autrice: Teresa Manuzzi
Copyright: uvadatavola.com

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