Subirrigazione in vigneto: funzionamento e vantaggi

Erogando acqua direttamente nella rizosfera, questa tecnica riduce l’evaporazione e migliora l’assorbimento dei nutrienti. Ma come funziona esattamente?

da Donato Liberto
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Negli ultimi anni, le variazioni climatiche hanno reso sempre più evidente la necessità di ripensare l’uso delle risorse naturali, in particolare dell’acqua. L’innalzamento delle temperature e la progressiva riduzione della disponibilità idrica rappresentano sfide cruciali per l’agricoltura, soprattutto nelle regioni a clima più arido. In Italia, territori come la Puglia e la Sicilia, da sempre fulcri della produzione di uva da tavola, stanno sperimentando con crescente urgenza la necessità di adottare strategie di irrigazione più efficienti e sostenibili. In questo contesto, l’irrigazione di precisione si afferma come una soluzione indispensabile che permette di ottimizzare l’uso dell’acqua e di massimizzarne l’efficienza. Tra le tecniche più avanzate, la subirrigazione si distingue per la capacità di erogare l’acqua direttamente nella zona radicale delle piante, limitando l’evaporazione e migliorando l’assorbimento dei nutrienti.  Ma come funziona esattamente la subirrigazione in vigneto? Quali vantaggi offre rispetto ai metodi tradizionali?

Subirrigazione e uva da tavola

Il comparto dell’uva da tavola sta vivendo, in linea con l’intero settore primario, un periodo di forte trasformazione. Le varietà storiche con semi stanno lasciando sempre più spazio a cultivar innovative, spesso apirene, che impongono la scelta di nuove tecniche colturali in grado di rispondere alle esigenze di qualità e produttività richieste dal mercato. Questo cambiamento si accompagna all’adozione di strategie di precision farming, dove ogni intervento agronomico è studiato per massimizzare l’efficienza produttiva e la sostenibilità, con particolare attenzione alla gestione idrica.

L’irrigazione, infatti, gioca un ruolo determinante nella qualità finale del prodotto. Nell’uva da tavola, non è solo una pratica di soccorso, ma un elemento chiave per ottenere grappoli ben conformati e acini omogenei per dimensione, colore e caratteristiche nutrizionali, con minore predisposizione a cracking o ad attacchi da parte di agenti fitopatogeni. I fabbisogni idrici stagionali possono variare tra i 2mila e i 4mila m³ per ettaro, rendendo fondamentale garantire un apporto idrico costante e bilanciato per evitare stress che possano compromettere la crescita della vegetazione e la maturazione delle bacche. L’adozione di sistemi irrigui efficienti non è più un’opzione, ma una necessità per garantire rese elevate e qualità costante. Tra le soluzioni più promettenti, la subirrigazione si distingue per la capacità di ottimizzare l’uso dell’acqua, ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza idrica all’interno del vigneto.

A differenza dei sistemi irrigui tradizionali, che distribuiscono l’acqua in superficie attraverso aspersione o microirrigazione, la subirrigazione prevede l’erogazione dell’acqua direttamente nella zona radicale delle piante mediante una rete di tubazioni interrate a bassa profondità. Questo sistema consente alle radici di assorbire l’acqua in modo ottimale, riducendo le perdite per evaporazione e percolazione profonda.

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Come funziona la subirrigazione in vigneto?

A differenza dei sistemi irrigui tradizionali, che distribuiscono l’acqua in superficie attraverso aspersione o microirrigazione, la subirrigazione prevede l’erogazione dell’acqua direttamente nella zona radicale delle piante. L’acqua viene distribuita mediante tubazioni e ali gocciolanti interrate a bassa profondità, in genere tra i 30 e i 40 cm. Questo sistema permette alle radici di assorbire l’acqua in modo ottimale, riducendo al minimo le perdite per evaporazione e percolazione profonda. Di conseguenza, si incrementa il volume di suolo bagnato intorno al punto di distribuzione di circa il 46% rispetto ai metodi tradizionali.

Nella maggior parte degli impianti di subirrigazione, la tubatura è posta centralmente all’interno dell’interfila, con profondità di interramento e distanza tra le ali gocciolanti che variano in funzione delle caratteristiche idrologiche del terreno, della varietà e del tipo di portinnesto scelto, oltre che del sesto d’impianto. L’obiettivo è quello di inumidire la maggior parte dell’apparato radicale e, al contempo, evitare che le radici più grosse possano provocare strozzature all’impianto di irrigazione. In generale, si scelgono distanze tra i gocciolatori comprese tra 50 e 100 cm, con distanze più ravvicinate nei terreni molto drenanti, e più ampie quando il terreno è meno permeabile.

I vantaggi della subirrigazione

L’adozione della subirrigazione offre numerosi vantaggi, rendendola una soluzione ideale per la produzione di uva da tavola, permettendo di ottimizzare l’uso delle risorse idriche e migliorare la qualità della produzione. 

  1. Risparmio idrico e maggiore efficienza: trattandosi di un sistema di distribuzione idrico interrato, l’acqua viene distribuita direttamente nella rizosfera, riducendo al minimo le perdite per evaporazione e massimizzando l’assorbimento. Questo sistema preciso e tempestivo previene squilibri fisiologici nelle viti, ottimizzando l’efficienza nell’uso dell’acqua.
  2. Riduzione delle fitopatologie: nei sistemi tradizionali, le ali gocciolanti spesso vengono posizionate sopra i grappoli, creando condizioni favorevoli ad attacchi fungini.
  3. Ottimizzazione della fertirrigazione: la subirrigazione favorisce anche la fertirrigazione, migliorando l’assimilazione di nutrienti nel suolo, soprattutto di quelli poco mobili, come fosforo e potassio. Questo approccio consente una distribuzione più uniforme e concentrata di questi elementi direttamente nella rizosfera, migliorando l’efficacia dei fertilizzanti.
  4. Assenza di ostacoli e facilitazione delle operazioni colturali: l’uso di impianti interrati elimina la presenza di tubature sospese o appoggiate sopra il terreno, permettendo un passaggio più agevole delle macchine operatrici per trattamenti, lavorazioni del terreno e altre operazioni colturali. Questo rende il lavoro in campo più semplice ed efficiente, riducendo le probabilità di danneggiare l’impianto di irrigazione.

L’importanza di automazione e monitoraggio nell’irrigazione del vigneto

Progettare correttamente un impianto di irrigazione è solo il primo passo per una gestione ottimale dell’acqua in vigneto. La chiave per massimizzare l’efficienza e minimizzare gli sprechi risiede nell’adozione di strumenti avanzati di automazione e monitoraggio. Questi strumenti sono essenziali per ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche e garantire una gestione intelligente dell’irrigazione.

Le tecnologie avanzate come i sensori di umidità del suolo, i dati satellitari e i DSS, supportati dall’intelligenza artificiale, permettono di monitorare in tempo reale le condizioni del vigneto e di prendere decisioni basate su dati concreti e precisi. Questa integrazione tecnologica consente di ridurre gli sprechi, ottimizzare l’efficienza produttiva e prevenire squilibri idrici.

 

Donato Liberto
©uvadatavola.com

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