Uva da tavola in Italia: confronto tra Puglia e Sicilia

Puglia e Sicilia dominano la produzione di uva da tavola italiana, ma quali sono le differenze tra produzione e tendenze di coltivazione delle due Regioni?

da Donato Liberto
uva da tavola (3)

L’Italia rappresenta uno dei principali attori a livello europeo nella produzione di uva da tavola, con due poli produttivi predominanti: la Puglia e la Sicilia. Queste due Regioni, con le loro peculiarità climatiche e varietali, coprono insieme il 96% della produzione nazionale. In particolare, la Puglia detiene il primato con circa l’80% della produzione totale, mentre la Sicilia contribuisce con il 16%. A completare il quadro produttivo vi è la Basilicata, che rappresenta circa il 4% del volume nazionale.

Alla luce di questa concentrazione produttiva, la CUT (Commissione Italiana Uva da Tavola), in collaborazione con il CSO Italy, ha condotto un’analisi dettagliata delle dinamiche del comparto, presentando – in occasione del Fruit Logistica di Berlino – i primi dati emersi dal Catasto Varietale

L’obiettivo di questa indagine è stato quello di offrire un quadro complessivo dell’evoluzione del comparto, approfondendo diversi aspetti. Tra questi, particolare attenzione è stata dedicata al confronto tra la produzione e le tendenze di coltivazione di Puglia e Sicilia, evidenziando differenze e similitudini nell’adozione di cultivar, nella diffusione delle varietà seedless, nell’evoluzione delle superfici coltivate e nella stagionalità della raccolta.

Uva da tavola biologica: le differenze tra Puglia e Sicilia

Un tema di crescente rilevanza per le aziende agricole è la possibilità di posizionare i propri prodotti in segmenti di mercato ad alto valore aggiunto. La certificazione biologica, in questo senso sta diventando un fattore rilevante nella scelta d’acquisto dei consumatori, in quanto garantisce non solo un prodotto di alta qualità, ma anche un impegno verso la sostenibilità. 

Tuttavia, i dati relativi agli anni 2022 e 2023 mostrano un quadro interessante e differenziato: sebbene la Sicilia abbia registrato un incremento delle superfici coltivate a uve biologiche, la Puglia ha vissuto una flessione negativa. Nonostante ciò, la superficie dedicata alla produzione biologica rimane notevolmente più ampia in Puglia rispetto alla Sicilia. Questo riflette la complessità di un mercato che, pur offrendo opportunità, richiede un attento bilanciamento tra i costi di conversione, la gestione agronomica e il ritorno economico. Le aziende che sono riuscite a fare un passo avanti in questo contesto, non solo hanno garantito standard qualitativi elevati, ma hanno anche puntato su strategie di diversificazione varietale e innovazione in termini di packaging sostenibile e riduzione dell’impatto ambientale.

Varietà e colorazione: le tendenze nelle due Regioni

Le uve bianche continuano a rappresentare la quota predominante della produzione in entrambe le Regioni, grazie alle varietà Italia e Vittoria. In Puglia, tuttavia, negli ultimi anni si è registrata una distribuzione più equilibrata tra uve bianche, rosse e nere. Questo cambiamento riflette una crescente domanda di nuove varietà, più apprezzate dai consumatori internazionali.
In Sicilia, sebbene ci sia stata una diminuzione delle superfici dedicate alle uve bianche, la transizione verso varietà rosse e nere avviene a un ritmo più lento rispetto alla Puglia, con una maggiore stabilità delle uve bianche. Questo evidenzia un approccio meno reattivo alle nuove tendenze di mercato, ma comunque in evoluzione.

Uve con semi e seedless

Una delle differenze più marcate tra le due Regioni è la diffusione delle varietà seedless. In Puglia, le varietà senza semi rappresentano oltre il 60% della produzione totale, a testimonianza di un investimento deciso per rispondere alla crescente domanda internazionale. La Sicilia, invece, sta lentamente seguendo questa tendenza, ma conserva una tradizione più forte nelle varietà con semi, che ancora oggi dominano una parte significativa della produzione.

Uva da tavola - differenze tra Puglia e Sicilia

Differenze 2022-2023 uva con semi vs seedless tra Puglia e Sicilia – Fonte: Catasti UVA DA TAVOLA

Calendario di raccolta e adattamenti al mercato

Un altro aspetto distintivo tra Puglia e Sicilia è il calendario di raccolta. La Puglia si distingue per un calendario di raccolta più ampio, che le consente di essere presente sul mercato per un periodo più lungo grazie alla diversificazione delle cultivar e alle tecniche di coltivazione. Al contrario, la produzione in Sicilia si concentra principalmente nei periodi precoce e medio-tardivo, a causa delle peculiarità climatiche e delle scelte produttive.

In Puglia, si sta osservando un rafforzamento delle uve precoci a scapito delle uve medio-tardive, dovuto principalmente alla riduzione delle superfici dedicate alla varietà Italia. In Sicilia, la varietà Vittoria continua a essere predominante, garantendo un’alta qualità e stabilità nelle produzioni precoci.

Predisposizione al rinnovamento varietale

L’analisi delle strutture rispondenti ha evidenziato una leggera differenza tra le due Regioni anche in termini di predisposizione al rinnovamento varietale. La Puglia si mostra più propensa all’introduzione di nuove cultivar, dimostrando una maggiore apertura all’innovazione varietale. Questo atteggiamento consente ai produttori pugliesi di rispondere con maggiore flessibilità alle richieste del mercato e alle tendenze emergenti.

Anche in Sicilia si osserva la medesima tendenza pur rimanendo forte la rappresentatività delle cultivar con semi. Il panorama varietale dell’Isola è più tradizionale, puntando su cultivar consolidate che rappresentano un valore identitario per la Regione. Questa scelta riflette una strategia che mira alla continuità piuttosto che all’innovazione immediata, con un occhio di riguardo alla qualità e alla riconoscibilità delle produzioni.

Conclusioni

Queste evidenze, basate sui dati dei catasti delle uve da tavola relativi agli anni 2022 e 2023, offrono uno spaccato significativo delle trasformazioni in atto nel comparto viticolo italiano. Sebbene questi dati abbiano permesso di delineare una prima inquadratura delle dinamiche produttive tra Puglia e Sicilia, l’evoluzione delle preferenze dei consumatori e le strategie adottate dai produttori mostrano un chiaro scenario in cui l’innovazione e la tradizione devono coesistere, puntando a garantire qualità, competitività e sostenibilità. Tuttavia, per confermare definitivamente il trend di innovazione che sembra emergere in entrambe le Regioni, sarà necessario attendere i risultati delle campagne successive, che forniranno dati più aggiornati e concreti, offrendo una visione più chiara dell’intensità di questa tendenza ormai consolidata.

 

Donato Liberto
©uvadatavola.com

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