Uva dall’Egitto: distrutto carico non a norma

Negli ultimi anni sono stati distrutti quattro container di uva da tavola prodotta illegalmente. L'ultimo è quello arrivato dall'Egitto al porto di Ravenna.

da Redazione uvadatavola.com

In Egitto la stagione viticola 2023 procede bene per produttori ed esportatori e, soprattutto per quanto riguarda le vendite, la domanda di uva è molto elevata da parte dei Paesi di Libia, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Le esportazioni di uva egiziana in Asia e in Europa, invece, sono pressoché stabili e l’interesse dei consumatori europei è alto soprattutto per le varietà tardive di uva egiziana.

Quando si registra un certo numero di esportazioni, però, è facile che possano aumentare anche i casi di illegalità.

A riguardo, infatti, nel mese di giugno presso il porto di Ravenna è stato sequestrato e poi sottoposto a distruzione un carico di 16 tonnellate di uva da tavola della varietà Early Sweet®.

L’uva, proveniente dall’Egitto, era destinata a un’azienda di Verona e viaggiava “sotto copertura” come uva della varietà Sugraone.

Pratica che, come rilasciato da Grapa Varieties – azienda a conduzione familiare specializzata nel breeding di uva da tavola e nella concessione di licenze – è un metodo comune per immettere sul mercato uve illegali.
Per confermare che si trattasse di un carico di uva Early Sweet® prodotta illegalmente, è stato quindi condotto il test del DNA e, una volta ottenuti i risultati, il caso è stato deferito ai pubblici ministeri italiani e alle autorità egiziane.

Egitto

L’azienda Grapa Varieties ha definito il caso “una vittoria importante per la protezione dei diritti di proprietà intellettuale” perché la produzione di varietà brevettate richiede uno sforzo altamente qualificato e un significativo numero di risorse. Per la criminalità organizzata, violare i diritti, quindi, consente ricompense importanti con costi e rischi relativamente bassi, a discapito soprattutto dei produttori onesti.

Grapa Varieties ha affermato di aver collaborato con le dogane europee per limitare il commercio illegale, osservando che questo è stato il quarto container di uva da tavola distrutto negli ultimi anni. Come affermato da Rafi Karniel, CEO e presidente di Grapa Varieties, l’azienda sottolinea l’importanza di ritenere responsabili di queste azioni tutte le parti coinvolte in questo tipo di violazioni, dai vivai ai produttori illegali alle aziende di confezionamento, agli esportatori, agli importatori e ai supermercati”.

 

Silvia Seripierri

©uvadatavola.com

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