I prezzi delle’uve da tavola continuano a rimanere bassi nonostante siamo ad ottobre, il malconteto dei produttori serpeggia sulle diverse piattaforme sociali.
Abbiamo raccolto la testimonianza di un produttore che, pur volendo rimanere anonimo, lancia un appello a nome dei tanti viticoltori pugliesi: “Noi produttori stiamo vivendo un dramma. L’uva viene venduta sulla pianta a prezzi bassissimi, di parla di 0,50 Euro. Considerando le spese e tutti gli obblighi normativi, che hanno poi una ricaduta economica sull’azienda agricola come dvr, gasolio, potatura, acinellatura, acquisto dei teli e smaltimento, manodopera ecc… Produrre un chilo di uva costa esattamente 50 centesimi ai viticoltori da tavola”.
La situazione non sostenibile e a cascata ricade anche sui tanti attori della filiera dell’uva da tavola pugliese: “Se i prezzi dovessero restare così bassi -continua il viticoltore- siamo pronti a scendere in piazza nelle prossime settimane. Bloccheremo i magazzini ed impediremo all’uva di giungere nei supermecati“.
Il produttore continua: “Il governo e la politica non fa che dipingere i produttori come degli sfruttatori amici dei caporali e rende di volta in volta più complicato il nostro lavoro. Nessuno di noi vuole contravvenire alla legge, ma a fornte dei tanti obblighi a cui dobbiamo attenerci è anche il caso che il governo italiano si impegni a lavorare per chiudere accordi e favorire lo sbocco del nostro prodotto su mercati più floridi. Magari prendendo esempio dalla Spagna, Paese che da qulche settimana ha cominciato ad esportare la sua uva in Cina”.
In conclusione il rappresentante dei produttori da appuntamento agli imprenditori agrioli a domani, mercoledì 9 ottobre 2019 alle ore 9,00, presso l’Auchan di Casamassima (Ba): “Regaleremo il frutto del nostro lavoro ai clienti dell’ipermercato perché preferiamo regalare la merce piuttosto che svenderla. Noi vogliamo rispettare le norme, ma vogliamo anche che ci venga data la possibilità di vivere dignitosamente del nostro lavoro”.
Autore: La Redazione
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