Indice
- Come descriveresti le principali zone viticole del Portogallo?
- Come si presenta un vigneto a uva da tavola portoghese?
- Quali sono le principali varietà di uva da tavola coltivate in Portogallo?
- Come è organizzata la realtà produttiva dell’uva da tavola in Portogallo? Si tratta più di grandi aziende o piccole imprese che talvolta si aggregano?
- Quali sono i principali mercati di destinazione dell’uva da tavola portoghese?
Il comparto dell’uva da tavola in Portogallo rappresenta una piccola realtà. Gli ettari dedicati alla coltura non superano le due centinaia e la produzione si concentra in poche grandi aziende. In compenso, condizioni climatiche favorevoli e l’introduzione di nuove varietà rendono questo Paese sempre più aperto alla produzione della coltura: lo scopriamo più da vicino attraverso le parole di Tonio Romito, agronomo dello studio di consulenza Agriproject.
Come descriveresti le principali zone viticole del Portogallo?
La produzione di uva da tavola in Portogallo si concentra principalmente in due aree: la regione dell’Alentejo (distretto di Beja, in particolare nel comune di Ferreira do Alentejo) e la regione di Oeste e Ribatejo (in particolare nella zona di Santarem e Vila Franca de Xira). Complessivamente, si tratta di circa mille ettari coltivati, un’estensione apparentemente limitata, ma che sconta l’enorme investimento che negli ultimi dieci anni ha interessato l’olivicoltura e la mandorlicoltura.
Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, il clima è caratterizzato da temperature miti; il germogliamento della vite può iniziare i primi giorni di marzo, sebbene le fasi fenologiche successive, fioritura e allegagione, subiscono un rallentamento dovuto a un ritorno di aria fredda accompagnato da piogge provenienti dall’Oceano Atlantico che si possono protrarre fino alla fine maggio. Da giugno a tutto settembre il tempo generalmente è stabile e garantisce un lungo periodo asciutto e caldo, con rare precipitazioni. Nell’Alentejo durante l’estate le temperature possono superare frequentemente i 40 °C, ma è sempre garantita una buona escursione termica.
Dal punto di vista pedologico si tratta di suoli di medio impasto e argillosi (argille di Beja), profondi e con una buona capacità di campo.
Come si presenta un vigneto a uva da tavola portoghese?
Ancora oggi in Portogallo, nella regione di Oeste e Ribatejo, è possibile vedere vigneti a uva da tavola con forma di allevamento ad alberello e a spalliera. In questa stessa area, i viticoltori hanno innovato introducendo la forma di allevamento a Y. Quest’ultima forma di allevamento, si è diffusa per la sua efficienza e per la capacità di adattarsi alle esigenze locali senza stravolgere le tradizioni. Gli impianti a Y sono con sesti d’impianto di 2m sulla fila e 2,8m nell’interfila.
Nella regione dell’Alentejo, nei primi anni Novanta, con il contributo di imprenditori pugliesi, è stato introdotto il tendone tipo “Puglia”. Oggi la forma di allevamento adottata nella zona è sempre quella a tendone, ma è più riconducibile al “parron spagnolo”, struttura a mono-palco con predisposizione per la copertura con reti o film plastico e sesti d’impianto generalmente di metri 3×3.
Dal punto di vista della disponibilità di acqua, alcuni vigneti sono privi di impianto di irrigazione. Inoltre, sempre nella regione dell’Alentejo, l’entrata in funzione della diga Alqueva, garantendo l’acqua per l’irrigazione con una buona ed efficiente rete di distribuzione, ha permesso un forte sviluppo dell’agricoltura, compresa la coltivazione dell’uva da tavola.
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Quali sono le principali varietà di uva da tavola coltivate in Portogallo?
Come in altre realtà produttive, anche in Portogallo varietà tradizionali come Doña Maria, Cardinal, Vittoria,Sugraone, Crimson Seedless, Red Globe stanno cedendo il passo alle nuove varietà apirene tra cui Ivory, Sweet Celebration™,Timpson™, Allison™, Autumncrisp®, Sugar Crisp™.
Grazie al lavoro pionieristico di alcune aziende che hanno investito in questa direzione, negli ultimi anni si è assistito a una notevole crescita della domanda di uve seedless.
Come è organizzata la realtà produttiva dell’uva da tavola in Portogallo? Si tratta più di grandi aziende o piccole imprese che talvolta si aggregano?
La coltivazione di uva da tavola si sviluppa principalmente in aziende di medie e grandi dimensioni, soprattutto nella regione dell’Alentejo. Nella regione di Oeste e Ribatejo, invece, prevalgono i piccoli produttori, riuniti in organizzazioni di produttori. Tuttavia, non si registra un grande sviluppo in termini di nuovi investimenti, e la crescita rimane limitata. Tra le principali criticità del comparto, particolarmente significativa è la scarsa disponibilità di manodopera, tanto che lo stesso governo statale ha adottato una regolamentazione ben precisa che consente alle aziende di disporre di personale proveniente da tutto il mondo.
Quali sono i principali mercati di destinazione dell’uva da tavola portoghese?
Il mercato più importante è quello nazionale, dove si consuma più del 75% della produzione. Questo è ancora legato alle varietà tradizionali, che rimangono molto apprezzate per la loro dolcezza e per alcune caratteristiche estetiche, come il colore giallo brillante delle uve bianche, al contrario di quelle a bacca rossa che non hanno ancora conquistato i gusti dei consumatori portoghesi.
Per quanto riguarda l’export, l’uva portoghese viene destinata a Paesi europei come Regno Unito, Francia, Germania e Polonia.
D’altra parte, in Portogallo il comparto dell’uva da tavola non rappresenta il cuore dell’economia agricola. Per cui, pur volendo prevede una crescita, questa sarà lenta e misurata, in equilibrio fra tradizione e innovazione. L’obiettivo rimane quello di soddisfare le esigenze del mercato interno e migliorare la qualità e la sostenibilità della produzione, senza inseguire incrementi massicci dei volumi. In questa logica si inseriscono anche investimenti nell’ambito della produzione biologica di uva da tavola senza semi.
A cura di: Ilaria De Marinis