Uve medio tardive: l’analisi della stagione 2016 secondo un esportatore (prima parte)

da Redazione uvadatavola.com

Il 2016 è stato un anno abbastanza complicato per l’uva da tavola. Dopo una stagione cominciata positivamente, le vendite hanno subìto una frenata, anche a causa delle avverse condizioni climatiche, per poi riprendersi con l’arrivo sul mercato delle varietà tardive. 

Tuttavia il mercato si è stabilizzato su prezzi più bassi rispetto alla passata stagione. La redazione di uvadatavola.com ha raccolto le considerazioni dell’esportatore di uva da tavola Giovanni Grasso.

Consumi altalenanti e andamento climatico avverso
L’andamento commerciale è stato abbastanza regolare e positivo, sebbene caratterizzato da consumi altalenanti sul mercato e da una campagna di produzione danneggiata soprattutto da un avverso andamento climatico. Per il resto è stata una stagione nella norma che ha visto una maggiore richiesta di uve bianche, mentre lo scorso anno erano più richieste le uve nere.

Il mercato delle seedless
Paesi importatori come la Germania hanno incrementato sensibilmente la richiesta di uva senza semi, ma c’è anche da considerare che sono aumentati i Paesi produttori. Quello che molti hanno percepito come un “minor consumo” di uva, potrebbe in realtà essere un problema legato all’orientamento del consumatore verso un prodotto, di provenienza non italiana, con un prezzo più basso rispetto al nostro. Ad esempio le Crimson quest’anno si sono vendute molto lentamente: la causa va forse ricercata nei nostri prezzi troppo alti che potrebbero aver rallentato il consumo e non aver stimolato adeguatamente le vendite.

 

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Autore: Teresa Manuzzi

Copyright: uvadatavola.com

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