Acido Salicilico e pH possono influenzare la colorazione delle uve

da Redazione uvadatavola.com

Il colore delle bacche è uno dei parametri utilizzati per misurare la qualità delle uve da tavola pigmentate. Per far sì che la colorazione sia uniforme ed impeccabile talvolta si fa ricorso a fitoregolatori.

Si tratta di molecole che di anno in anno rischiano di subire limitazioni sempre più stringenti dalla legislazione della Comunità Europea. Pertanto è necessario offrire ai viticoltori da tavola soluzioni alternative, ma ugualmente valide, per favorire la colorazione.

Gli induttori della sintesi endogena di etilene, come l’acido abscisico e l’acido salicilico, sono stati spesso collegati all’accumulo di antociani nell’esocarpo delle bacche. Perciò quattro ricercatori del Centro de Investigación en Alimentación y Desarrollo, in Messico, hanno provato a trattare per 18 giorni in pre-raccolta, l’uva della cultivar “Flame Seedless” con due diverse concentrazioni di acido salicilico (AS) a 100 e 50 ppm, variando il pH a 7,5 e a 8,5 per entrambe le concentrazioni di AS.

 

Ricercatori hanno dimostrato una relazione tra colorazione delle uve ed etilene residuo.

 
L’uva utilizzata per il controllo è stata invece trattata con Etefon a 250 ppm e pH 7,2.

Lo studio è stato pubblicato sulla “rivista iberoamericana di tecnologia in postraccola” (volume 21 – n°1 – pag. 76) e potete consultarla cliccando qui.

I ricercatori ogni due giorni hanno controllato i seguenti parametri:

  • invaiatura e colorazione (CIRG),
  • etilene residuo (ER),
  • pH acidità titolabile (AT) e
  • Solidi Solubili Totali (SST).

Si è ricontrato che la colorazione – per l’uva trattata con 50 ppm di acido salicilico e pH 7,5 – è cresciuta da 1,10 a 4,26 (CIRG), dalla prima all’ultima applicazione. Nel testimone trattato con Ethrel®, invece, il paramentro CIRG non ha superato il 3,7.

L’etilene residuo era pari a 2,5 ppm per l’uva trattata con acido salicilico a 50 ppm, mentre nel controllo ER è stato pari a 1,4 ppm.

Nelle uve su cui si è sperimentato il pH 8.5 si è notato un maggiore residuo di etilene, indipendentemente dal trattamento.

Grazie a questo studio i ricercatori dell’ente messicano hanno dimostrato che vi è una relazione diretta tra sviluppo del colore ed etilene residuo nelle uve della varietà Flame Seedless.

 

Autore: Teresa Manuzzi 
@uvadatavola.com

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